sabato 18 maggio 2013

Io sono un imprevisto


Io sono un imprevisto
Giunto all’improvviso
Al posto sbagliato,
al momento sbagliato.
Sono quell’attimo lieto
Che tanto aspettasti
In fondo ai giorni tristi
E che ora arrivato,
ahimé, troppo tardi,
lasci svanire
con un sorriso amaro
un po’ a malincuore,
irrimediabilmente.
Sono quel raggio di sole
Dolce e incoraggiante
Che invano cercasti
Durante l’inverno
E che ora, in estate,
viene a molestarti
inopinatamente.

Io sono un caso,
una contingenza,
un accidente
inatteso e importuno.
Sono un momento
di trepidazione
che ti sorprende,
ti afferra alla schiena,
coglie alla sprovvista,
e ti turba o ti placa,
ti piace o ti inquieta,
per poi restituirti
all’apatica noia.
Sono un intoppo,
un evento inatteso,
un intralcio seccante
quanto inappropriato.
Sono l’incidente,
durante un percorso,
inevitabile ma inaspettato.

Io sono un imprevisto,
un guaio, un pasticcio,
un progetto fallito,
un complesso calcolo
ben eseguito che,
ciò malgrado,
si svela sbagliato.
Sono quell’impiccio,
quell’inconveniente
seccante e contorto
che ogni azione implica
e che tu non avevi
già considerato.
Sono un imbroglio,
un subdolo inganno
imprevedibile
ed insospettabile
persino per me
che mentre ti guardo
ti vinco e mi perdo.

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